Da ” Atlante delle emozioni umane ” di Tiffany Watt Smith:
<<Cambiare lavoro. Trasferirsi in un’altra città. Diventare scrittori o imparare a suonare il violino. Spesso risulta difficile spiegare perchè vogliamo fare una cosa simile: sappiamo solo che stiamo seguendo un richiamo, una vocazione. Abbiamo la sensazione che dobbiamo farlo. In hindi, questo desiderio profondo si chiama MAN (si pronuncia MUIN ed è l’abbreviazione colloquiale della parola manorath, che in hindi significa ‘volontà’ o ‘voglia’). … A metà strada tra la testa e il cuore, il man è un bisogno viscerale, irrobustito dalla consapevolezza che quel desiderio rispecchia il nostro io più autentico. … Stando alla scrittrice Preti Taneja , ‘nessuno può mettere in discussione il man di qualcun altro’. A volte i nostri desideri possono risultare incomprensibili agli occhi della nostra famiglia e dei nostri amici; ma se è un fatto di man?>>
Conosco molto bene il MAN.
E’ l’emozione che ho seguito quando ho deciso di diventare formatrice e ancora non sapevo bene che cosa volesse davvero significare, nè tantomeno dove mi potesse portare questa scelta. E’ la spinta che mi ha portato a Roma per il training in Wingwave Coaching, che avevo conosciuto solo attraverso le parole della mia cara amica Teresa.
E’ la voce interiore che ascolto ogni giorno quando entro in un’aula o incontro una persona che mi ha scelto come Coach.
E’ l’emozione che preferisco, il MAN, perchè mette a tacere tutte le voci che mi parlano di fatica, di sacrifici, di scontento.
E’ l’emozione che preferisco, perchè fa uscire la parte migliore di me.
E tu, ascolti il tuo MAN?